
Grottammare 1913 – Roma 1987
Le sue primissime opere sono soprattutto sculture a rilievo intagliate nel legno, composizioni di ispirazione barocca che sottolineano il movimento e la plasticità. Se lo stile diventa man mano più sobrio, Fazzini non abbandona l’interesse per la plasticità e il “non finito” a enfatizzare le qualità espressive dell’opera. A cavallo tra gli anni trenta e quaranta si dedica in particolar modo ai ritratti, che infonde di umanità. Giuseppe Ungaretti, di cui realizza il ritratto nel 1936, lo definisce lo “scultore del vento”. Tra il 1946 e il 1955 ritorna a una sensibilità di stampo barocco, con opere dinamiche in cui riunisce figure tratte dalla vita reale con figure di fantasia.
(sintesi da www.guggenheim-venice.it).
L’opera presente nel Fondo Ranalli: Cavallo